impresa storica veneta

Hotel Tritone

Un’oasi a 5 stelle nel cuore di Abano Terme

L’Hotel Tritone è un resort di lusso che offre ai propri ospiti un’esperienza a 5 stelle: il parco acquatico di 1.800 metri quadrati è unico nel suo genere, immerso in un’immensa area verde di 30.000 metri quadrati completamente ridisegnata nel 2024. Le occasioni di relax continuano con una piscina interna, la cucina gourmet del G&G Restaurant, un cocktail bar e una SPA con esclusiva cabina della neve. L’hotel mantiene poi viva la propria vocazione alla cura, offrendo cure termali avanzate, servizi di riabilitazione e massaggi.

Proprietà della famiglia Poli dal 1998, il legame di questa famiglia con l’hotel risale ancora agli anni ‘70 quando la signora Luciana, madre dell’attuale general manager, vi lavorava come direttrice. Al tempo l’hotel era proprietà di un noto imprenditore della zona. Aveva acquistato l’hotel per farne un investimento, pertanto non si occupava della direzione e lasciava quindi libera la signora Bianca nella gestione. Si fidava del suo giudizio in particolare per quanto riguardava i continui miglioramenti suggeriti, che già all’epoca facevano parte dello stile manageriale della famiglia.

In questo contesto cresce Walter Poli, attuale direttore e general manager, che ancora bambino osserva la madre prestare estrema attenzione ai bisogni dei clienti, a farli sentire come a casa,  a farli stare bene. Questa lezione lo accompagna fino ad oggi, come si evince nella cura di ogni dettaglio della Tritone Luxury Experience: tutto è pensato per rispondere ai desideri degli ospiti e sorprenderli, stagione dopo stagione. Questa, sostiene, è la linfa vitale nell’attività di accoglienza turistica.

La quinta stella arriva, meritata, nel 2021. 

E pensare che la storia imprenditoriale di questa famiglia, legata profondamente all’acqua, risale a più di mille anni fa…

5 stelle dal 2021

Una storia di famiglia lunga 1000 anni

L’acqua, la grande protagonista

Via A. Volta, 31 Abano Terme (PD)

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L’eccellenza della Saccisica

Quell'indissolubile legame con l'acqua

Le saline, i cantieri navali, le fonti termali che alimentano l’Hotel Tritone: quella della famiglia Poli è una storia che sgorga dall’acqua e non se ne allontana mai.

Le prime testimonianze documentate sulla sua attività commerciale risalgono al 1028 e le vicende che seguiranno saranno una crescente conferma dell’animo imprenditoriale di questa famiglia, capace di vedere e riconoscere opportunità e rischi del mercato in secoli mutevoli, sia per le numerose guerre che per le rivoluzioni tecnologiche che si avvicenderanno.

Agli inizi del primo millennio la famiglia Poli si dedica all’estrazione, evaporazione e commercio del sale marino, un’importante risorsa per la conservazione alimentare a Chioggia.

L’interesse imprenditoriale si sposterà poi sugli squeri, ossia i cantieri navali. Il primo sarà costruito nel 1300 e ne seguiranno molti altri tra Chioggia e Capodistria. Questa sarà la seconda città di elezione della famiglia Poli, che migrerà qui dopo l’arrivo delle truppe napoleoniche a Venezia, lasciandosi così alle spalle un’economia chioggiotta ormai stagnante.

Per sei secoli i maestri d’ascia della famiglia Poli saranno costruttori abili e noti, dedicandosi a vascelli sempre più grandi e destinati a toccare i principali porti commerciali dell’epoca. 

La loro oculatezza, lungimiranza e tensione costante all’eccellenza hanno fatto sì che diversi rappresentanti della stirpe dei Poli ricoprissero nel tempo anche posizioni di responsabilità all’interno del governo delle città. Ultima prova è stata l’elezione di Walter Poli, attuale Direttore dell’Hotel Tritone, come presidente di Federalberghi Terme Abano e Montegrotto.

Nel 1911 fu varata l’ultima imbarcazione di un cantiere Poli, il naviglio Gradenigo. Dopo secoli di vascelli in legno era il momento del metallo e tempo propizio per una nuova avventura imprenditoriale per la famiglia Poli.

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PRIME TESTIMONIANZE - La Famiglia Poli è menzionata fin dal 1028 in una pergamena riguardante la cessione di un canale sul Brenta, e cita Giovanni e Sambadino Polo insieme ad altri 120 notabili della città. Sambadino sarà rappresentante del Consiglio cittadino, evidenziando il ruolo di primo piano della famiglia nel consesso dei maggiorenti della città. La famiglia Poli si dedica a quel tempo all'estrazione, evaporazione e commercio del sale marino, importante risorsa per la conservazione alimentare a Chioggia, diventando affittuari di concessioni dei nobili cittadini veneziani.

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DAL SALE ALLA CANTIERISTICA NAVALE - Tra il 1100 e il 1200, a Chioggia si sviluppa la cantieristica navale, diventando un pilastro dell'economia cittadina. Pietro Martino Polo fonda il primo squero (cantiere navale) della sua famiglia all'inizio del 1300. Nel 1347, Nicolò Polo diventa l'amministratore della Scuola dei Calafati, i progettisti e costruttori di navi dell'epoca.

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LA GUERRA DI CHIOGGIA E IL TITOLO NOBILIARE - Durante la Guerra di Chioggia (1378-1381) la famiglia Poli partecipa attivamente, sia militarmente che economicamente, alla riconquista della città da parte di Venezia che scaccia le truppe della Repubblica Marinara di Genova. Così il 4 settembre 1381, la famiglia Poli viene ammessa nella nobiltà veneta. Con l'apertura alle rotte commerciali locali, la famiglia Poli conclude il periodo medievale ampliando le proprie attività imprenditoriali.

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I CANTIERI DEI POLI TRA 500 E 600 - Nella prima metà del 500, i documenti storici testimoniano la presenza di due cantieri navali di proprietà dei Poli a Chioggia. Uno di questi resterà della famiglia fino agli inizi dell'800. Nel corso dei due secoli successivi acquisì squeri e cantieri non solo a Chioggia ma anche a Capodistria.

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VERSO L’ISTRIA - Nel 1797, l'arrivo delle truppe di Napoleone a Venezia portò a una migrazione dei maestri d’ascia chioggiotti verso Trieste e Fiume. Queste città offrivano condizioni favorevoli allo sviluppo commerciale, in contrasto con l'economia stagnante a Chioggia. Nel 1840, Francesco e Luigi Poli si trasferirono a Capodistria, dove costruiscono cantieri e navi sempre più grandi e robuste.

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DAL SUCCESSO ALL’ULTIMO NAVIGLIO - Per tutto l’ultimo decennio dell’800 e il primo decennio del 900 l’attività cantieristica dei Poli crebbe e si sviluppò con grande fortuna. Fu solo con l’avvento della lavorazione del metallo nei cantieri navali che scemò l’attenzione nei confronti della produzione in legno. Nel 1911 fu varata l’ultima imbarcazione dei cantieri Poli, il naviglio Gradenigo.

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NELL’HOTEL TRITONE - I successi nella cantieristica navale hanno lasciato il segno anche all’Hotel Tritone, con i modelli di imbarcazioni che gli ospiti possono ammirare nella hall, nei corridoi e nella grande sala da ballo, e che furono realizzati dalla famiglia Poli in occasione dell’Esposizione Provinciale di Capodistria nel 1910.

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