impresa storica veneta
Una cantina biodinamica ai confini della Lessinia
Gambellara appartiene a un territorio storicamente legato alla viticoltura ed è qui che sorge la Cantina Menti, gestita dalla famiglia Menti da ben quattro generazioni.
Fondata nei primi anni del Novecento, l’azienda ha sempre coltivato le proprie vigne con un grande rispetto per la terra e per le tradizioni locali. Nei suoi primi decenni, sotto la guida del nonno e del padre dell’attuale proprietario, la cantina ha seguito un modello di viticoltura convenzionale, ma profondamente radicato nel rispetto dei cicli naturali.
Il vero ritorno alle origini è avvenuto con la quarta generazione, incarnata oggi da Stefano Menti, che ha intrapreso un cammino di riscoperta delle tecniche antiche, ispirandosi ai metodi tradizionali e, allo stesso tempo, alle pratiche del biodinamico.
Oggi la cantina produce circa 50.000 bottiglie l’anno, tra bianchi fermi, dolci e frizzanti. La varietà di uva privilegiata è la Garganega, varietà autoctona, a cui la famiglia ha voluto affiancare la varietà Durella, anch’essa nativa dei Monti Lessini.
Il prodotto finale non è solo gustoso, ma anche digeribile e salubre. I vini naturali prodotti dalla cantina, infatti, esprimono al meglio l’energia della terra e sono pensati per far star bene chi li beve, grazie alla loro purezza e bevibilità.
Grazie al duro lavoro e una visione molto consapevole, la cantina è diventata un punto di riferimento nel settore del vino naturale, attirando l’interesse non solo del mercato italiano ma anche di quello internazionale.
4 generazioni di viticoltori
Il metodo biodinamico per tornare alle radici
Vigna, animali, piante e uomo: un ecosistema in armonia
Il museo del sopraelevato
Dall’antica Roma alla domotica
L’eccellenza della Saccisica
Alla base della filosofia di Menti c’è un profondo rispetto per la terra e per i cicli naturali. La cantina segue i principi della biodinamica, ispirandosi agli insegnamenti dell’antroposofia e della visione steineriana.
Questo approccio si fonda sulla convinzione che un’agricoltura sana e sostenibile debba essere in armonia con l’intero ecosistema, rispettando il legame tra il suolo, le piante, gli animali e le persone che lo coltivano. L’azienda, quindi, non utilizza additivi chimici, concimi artificiali o pesticidi, adottando solo trattamenti naturali che proteggono l’integrità del suolo e della vite. Questo approccio permette di preservare le risorse naturali, garantendo la sostenibilità a lungo termine del vigneto.
L’impegno della famiglia Menti va poi oltre la tecnica. Per loro, produrre vino significa custodire un patrimonio naturale e culturale, in modo che possa essere tramandato alle future generazioni. È un atto di amore e rispetto verso la terra, con la consapevolezza che “la vita non ci appartiene” e che abbiamo la responsabilità di preservarla.
Ecco i capisaldi del processo biodinamico firmato Menti:
A ciclo chiuso - L'azienda segue il principio del ciclo chiuso, integrando animali nella fattoria per generare fertilizzante naturale e garantire la vitalità del suolo. Pecore e oche sono quindi impiegate per mantenere l'equilibrio naturale dei vigneti, senza l'uso di macchinari pesanti che compatterebbero il terreno.
Il picaio vicentino - Un'antica tecnica di appassimento che prevede di appendere i grappoli al soffitto di una torre di appassimento, garantendo un’essiccazione perfetta senza il rischio di far marcire i chicchi. Oggi la torre è visitabile all’interno dei percorsi di degustazione offerti dalla cantina.
I preparati biodinamici - L'uso di cornoletame e altri preparati biodinamici arricchisce la terra, permettendo al suolo di rimanere sano e ricco di materia organica.
Il sovescio - Tra i filari vengono seminati essenze botaniche che, una volta tagliate, diventano nutrimento per il suolo, contribuendo al controllo delle piante infestanti e alla prevenzione di smottamenti.
Tutto a mano - Operazioni come la potatura e la vendemmia sono eseguite manualmente per evitare il compattamento del terreno e per preservare l'integrità delle piante.